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mercoledì 6 ottobre 2010

martedì 5 ottobre 2010

Il Papa c'è, la Costituzione Italiana no.

Domenica 3 Ottobre 2010. Il Papa viene a trovare i palermitani, tanto perché non c'aveva un cazzo da fare. Viene qui, la spazzatura sparisce, spuntano i soldi per l'organizzazione e il sindaco si taglia il capello per apparire molto figo. Tutti sanno cosa fare. Anzi, quasi tutti. Gli unici che non sanno che cazzo devono fare durante la giornata, sono quelli della Digos, gente che si alza alle cinque del mattino già pronti a rompere i coglioni. Ora, questo non è un post contro la Digos, ma contro la Digos. Quella di domenica, per intenderci, quella che c'era a Palermo. Quella che alla vista dello striscione con scritto "I love Milingo" e alla locandina della mostra "La papamobile del futuro" ha capito il senso di quella giornata. Ora anche loro sapevano cosa fare. Irrompere dentro una fumetteria, staccare quelle oscenità e per completare il tutto, infrangere la Costituzione Italiana, che dice minchiate del tipo: tutti possono esprimere liberamente la propria opinione. MacheccazzodiciCostituzionedellamalora. Quindi fanculo l'Italia e le sue regole, fanculo la libertà, viva il Papa.

Ormai siamo alla frutta. E non ci rendiamo conto di quanto sia marcia.